sabato 9 agosto 2014

Competizione tra donne


Mi sono sempre chiesta perché noi donne, scioccamente dobbiamo essere competitive mai in maniera costruttiva, propositiva ma sempre in modo negativo, scorretto spinte da moventi meschini e beceri, cosa che con gli uomini accade ma non così spesso e statisticamente provato

In ogni contesto, lavorativo, privato, sportivo quelle che si fanno la guerra in maniera palese o quasi sempre in modo subdolo siamo sempre noi “women” eppure spesso ci sentiamo più strateghe degli uomini ...

Riusciamo a fare gruppo professandoci come migliore amiche dalle scuole elementari arrivando forzatamente fino al liceo finchè non avviene di “bramare” lo stesso obiettivo: ragazzo, voto scolastico, ruolo all’ interno di un gruppo.

In ambito lavorativo è ancora peggio; mi è capitato spesso che il mio antagonista indossasse tacco 12 e più rosso era il rossetto, più il coltello tra i denti era affilato. Probabilmente non sono capace di creare sintonia con quelle dello stesso sesso quindi potrebbe essere un mio problema ma se mi guardo attorno vedo che il gruppo è abbastanza folto. I cosiddetti “matrimoni professionali” sono spesso formati da uomo e da una donna e non voglio scendere in pensieri maliziosi e gretti, ma una coppia di donne mai visto funzionare e durare per lungo tempo soprattutto ad alti livelli; può esistere un Presidente, una Responsabile ma mai della stessa area, e di esperienza ne ho abbastanza per poter fotografare questa imbarazzante situazione.

Nelle amicizie, parlo anche di signore “attempatelle” come me, dalle nostre bocche esce miele, sogni di condivisione e pura complicità ma alla prima occasione il “rosicare” dell’amica per un semplice vestito, per una situazione economica più florida, uno stuolo di corteggiatori o un voto più alto del car figliolo  Ops scatta e lì  pauraaaaa  gli aperitivi diventano un fantastico campo di battaglia con frecciatine a suon di prosecco o colazioni all’agro – dolce

Ripensandoci può essere divertente se si è dotati di una buona dose di ironia ma spesso finisce nella coltre dell’ipocrisia dei finti abbracci e di quei piccoli e orticanti battibecchi dove il qualunquismo impera ma:


chi è senza peccato scagli la prima pietra!




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